I Castelli della Fascia olivata Assisi – Spoleto
Il Castello di Agliano
Agliano è un antico borgo lungo la via della Spina, un paesino dimenticato, ma di grande bellezza.
Sembra di tornare indietro nel tempo percorrendo l’itinerario che da Spoleto, passando per Eggi, porta fino a questo antico borgo. Sono circa 20 chilometri immersi nella natura, in una via che nei secoli passati era molto transitata dai pastori nei periodi della transumanza collegando, attraverso il valico di Colfiorito, Spoleto con il mare Adriatico. Lungo la via, detta Spina Nuova, si arriva ad un bivio, e dopo tre chilometri in salita si raggiunge finalmente il paese.
Sorto probabilmente sulla fine del sec. XIV, Agliano è situato a 1030 mt. S.l.m. Si trova elencato tra i luoghi appartenenti al distretto di Spoleto nel.1490, con il nome di Alliano, che conserverà fino al secolo scorso. Da allora fu sempre alle dipendenze di questa città, cui tuttavia si ribellò nel 1522 con gli altri castelli della montagna, venendo però subito ricondotto all’obbedienza. Sul finire del sec. XVIII Alliano passò con il comune di Postignano e dopo il 1860 fu aggregato al Comune di Campello sul Clitunno.
Detto anche Rocca degli Alberici, Agliano sorge in posizione di grande bellezza paesaggistica. Si rimarrà estasiati dalla visione delle montagne intorno, in particolare i Sibillini, con il monte Vettore che svetta in lontananza con tutta la sua imponenza.
Il castello di Pissignano
Il castello, incastonato nel paesaggio Olivato, fu edificato nei secoli XI e XII, quando una comunità benedettina decise di cingere con mura il piccolo nucleo abitativo della zona. Il castello di Pissignano Alto è noto anche come Borgo San Benedetto poiché, sotto alle antiche torri e al palazzo signorile, si sviluppò, nel corso dei secoli, un agglomerato di case. La forma è triangolare, tipica dei castelli di pendio, con il vertice a monte e le torri disposte sugli angoli e sui due lati spioventi in posizione intermedia.La torre di vertice è molto alta e slanciata, ma le funzioni difensive di maggior rilievo erano concentrate sicuramente nella torre pentagonale intermedia, utilizzata fin da epoca antica come campanile ed abside della chiesa di San Benedetto. L’abitato è disposto a terrazze digradanti e conserva in parte i caratteri medievali. Nel punto più alto sono i resti di quello che doveva essere il Palazzetto della Comunità, ove si conserva un affresco raffigurante una Madonna con Bambino, datato 1545.
Il Castello di Campello Alto
Il castello, incastonato nel paesaggio olivato, tuttora ben conservato, ha una forma ellittica e sorge sulla sommità di un colle ricoperto di uliveti, elci e resinose, a 514 metri di altitudine e in posizione dominante sulla verde pianura spoletina. Il perimetro è di circa 500 metri e le mura, una volta culminanti in merli guelfi, erano anticamente difese da profondi fossati. Restano visibili resti di cannoniere, beccatelli in pietra e archi e finestre appartenuti alle case che si addossavano alle mura. La struttura di queste ultime è ben conservata e permette al complesso di mantenere l’aspetto compatto, tipico del castello medievale, reso ancora più suggestivo dalla posizione isolata, in uno scenario paesaggistico di incomparabile bellezza. Il centro abitato conserva in gran parte la struttura trecentesca, sia nei tratti superstiti delle alte e solide mura che nell’edilizia. Ben conservati sono la porta d’ingresso e l’apparato difensivo ad essa congiunto, nonché l’edificio pubblico e la chiesa parrocchiale, dedicata a San Donato, vescovo e martire. L’edificio, più volte rimaneggiato, mantiene nella facciata e sul fianco sinistro i caratteri medievali, mentre all’interno si presenta nell’aspetto conferitogli nel corso del restauro del XIX secolo.
Il Castello di Acera
Castello di Acera è un piccolo borgo in posizione elevata e panoramica che aveva la funzione di postazione di controllo. Posto tra i monti sopra Campello, a quasi mille metri d’altitudine, ai piedi del Monte Maggiore, immerso in una fitta vegetazione boschiva di querce, tartufaie e aceri. Le mura medievali racchiudono l’antico borgo che, seguendo l’andamento del terreno, si presenta nel suo tessuto urbano con una caratteristica conformazione sempre più circolare man mano che si sale verso la vetta del colle. All’interno si trovano due chiese, una intitolata a San Biagio e l’altra alla Madonna, e la svettante torre poligonale, che venne costruita dalla famiglia Prioreschi nel Settecento, inglobando due torri preesistenti, una trecentesca di pianta rettangolare e l’altra risalente al Cinquecento.