I Castelli della Fascia olivata Assisi – Spoleto

Il castello di Pissignano

Il castello, incastonato nel paesaggio Olivato, fu edificato nei secoli XI e XII, quando una comunità benedettina decise di cingere con mura il piccolo nucleo abitativo della zona.  Il castello di Pissignano Alto è noto anche come Borgo San Benedetto poiché, sotto alle antiche torri e al palazzo signorile, si sviluppò, nel corso dei secoli, un agglomerato di case. La forma è triangolare, tipica dei castelli di pendio, con il vertice a monte e le torri disposte sugli angoli e sui due lati spioventi in posizione intermedia.La torre di vertice è molto alta e slanciata, ma le funzioni difensive di maggior rilievo erano concentrate sicuramente nella torre pentagonale intermedia, utilizzata fin da epoca antica come campanile ed abside della chiesa di San Benedetto. L’abitato è disposto a terrazze digradanti e conserva in parte i caratteri medievali. Nel punto più alto sono i resti di quello che doveva essere il Palazzetto della Comunità, ove si conserva un affresco raffigurante una Madonna con Bambino, datato 1545.

Il Castello di Pissignano Alto
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Il Castello di Campello Alto

Il castello, incastonato nel paesaggio olivato, tuttora ben conservato, ha una forma ellittica e sorge sulla sommità di un colle ricoperto di uliveti, elci e resinose, a 514 metri di altitudine e in posizione dominante sulla verde pianura spoletina. Il perimetro è di circa 500 metri e le mura, una volta culminanti in merli guelfi, erano anticamente difese da profondi fossati. Restano visibili resti di cannoniere, beccatelli in pietra e archi e finestre appartenuti alle case che si addossavano alle mura. La struttura di queste ultime è ben conservata e permette al complesso di mantenere l’aspetto compatto, tipico del castello medievale, reso ancora più suggestivo dalla posizione isolata, in uno scenario paesaggistico di incomparabile bellezza. Il centro abitato conserva in gran parte la struttura trecentesca, sia nei tratti superstiti delle alte e solide mura che nell’edilizia. Ben conservati sono la porta d’ingresso e l’apparato difensivo ad essa congiunto, nonché l’edificio pubblico e la chiesa parrocchiale, dedicata a San Donato, vescovo e martire. L’edificio, più volte rimaneggiato, mantiene nella facciata e sul fianco sinistro i caratteri medievali, mentre all’interno si presenta nell’aspetto conferitogli nel corso del restauro del XIX secolo.

Il Castello di Acera

Castello di Acera è un piccolo borgo in posizione elevata e panoramica che aveva la funzione di postazione di controllo. Posto tra i monti sopra Campello, a quasi mille metri d’altitudine, ai piedi del Monte Maggiore, immerso in una fitta vegetazione boschiva di querce, tartufaie e aceri. Le mura medievali racchiudono l’antico borgo che, seguendo l’andamento del terreno, si presenta nel suo tessuto urbano con una caratteristica conformazione sempre più circolare man mano che si sale verso la vetta del colle. All’interno si trovano due chiese, una intitolata a San Biagio e l’altra alla Madonna, e la svettante torre poligonale, che venne costruita dalla famiglia Prioreschi nel Settecento, inglobando due torri preesistenti, una trecentesca di pianta rettangolare e l’altra risalente al Cinquecento.  

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