Una giornata al Castello di Agliano

Se si avesse del tempo e si potesse salire ad Agliano ogni giorno per qualche minuto, sarebbe un modo per allenare lo sguardo a vedere le cose in modo diverso.

Agliano sta su, sta dopo Acera, dopo La Spina, sta su dopo la pineta che si attraversa quasi come fosse l’ingresso in una favola. E quando si arriva, l’aria è diversa, il cielo pure, le montagne vicine sono davanti o sotto, i monti lontani sono tanti, si vedono le Marche, il Lazio e tanto altro.

Il castello ristrutturato con delicatezza mantiene l’antico sapore; c’è un pastore, l’ultimo del paese, alcuni abitanti che all’arrivo sanno raccontare storie vecchie della transumanza e nuove, fatte di finestre che si affacciano sui campi una volta dedicati al pascolo e di donne alla finestra a controllare che la pecora della vicina non svalicasse il confine per andare a mangiare nel loro campo.

Storie di chilometri a piedi fatti ogni giorno dagli uomini del paese per andare la sera a farsi un bicchiere di vino nella montagna di fronte, nell’unica osteria nei paraggi.

Una storia fatta anche di dolore, perchè a guerra quasi finita 5 patriarchi del paese vennero fucilati come traditori per aver nascosto un soldato inglese poi datosi alla fuga.

La festa dei Frantoi e dei Castelli si svolge quest’anno nella sua prima data ad Agliano, un’occasione unica per visitare una cima d’Umbria, un luogo che sorprenderà lo sguardo e l’anima.